Il Mediterraneo è stato per più di 800 anni il Mare nostrum dei Romani. La definizione appare per la prima volta, nelle fonti greche e romane, nella prima pagina del quinto libro del De bello gallico di Cesare, quando si parla dei preparativi della spedizione in Britannia. Al principio dell’anno 54 a.C., in vista appunto della seconda campagna in Britannia, Cesare fa costruire un’intera flotta e disegna egli stesso il modello di nave: ha come obiettivo la maggiore rapidità delle operazioni di carico e scarico e perciò concepisce navi più basse «di quelle», scrive, «che siamo soliti usare "in nostro mari"» (5.1.2). È la prima attestazione in assoluto di questa espressione. Essa ricorre, poi, più volte, nella Giugurtina di Sallustio (17.4; 18.5; 18.12)… (Luciano Canfora)
Dopo l'espansione ommayyade gli arabi iniziarono a chiamarlo Lago Arabo, ma esso fu ancora per secoli una grande autostrada, molto più che una frontiera. Venne il tempo delle Crociate, ma è stata la scoperta dell'America a cambiare radicalmente il peso geopolitico del Mediterraneo.
Dopo millenni in cui il Mediterraneo fu l'ombelico del mondo, a partire dal XVI secolo le nostre coste divennero all'improvviso periferiche.
La svolta arrivò in età neo coloniale con la realizzazione, nel 1862 del canale di Suez. Il progetto che fu già dei faraoni più ambiziosi di collegare il Mediterraneo con il Mar Rosso e, quindi, con l'Oceano Indiano, ha restituito centralità al mare, che oggi più che mai
è il mare più trafficato del mondo.
è il mare più trafficato del mondo.
Tornarono in auge i nomi antichi. Fu il Fascismo a recuperare in chiave propagandistica l'antica dizione di Mare Nostrum. Ai giorni d'oggi si chiama «Mare nostrum» la missione militare ed umanitaria di pattugliamento promossa dal Governo Letta nel 2013 la cui finalità è di prestare soccorso ai migranti "clandestini" prima che possano ripetersi nel Mediterraneo eventi tragici come la Tragedia di Lampedusa dell'ottobre 2013. A partire da novembre 2014, l'operazione Mare nostrum sarà sostituita da "Frontex Plus" il nuovo programma a guida Ue che punta al controllo delle frontiere.
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