I critici ripetono,
da me depistati,
che il mio tu è un istituto.
Senza questa mia colpa avrebbero saputo
che i tanti sono uno anche se appaiono
moltiplicati dagli specchi. Il male
è che l'uccello preso nel paretaio
non sa se lui sia lui o uno dei troppi
suoi duplicati.
Satura è il libro in cui l'idea di poesia di Montale cambia completamente e spiazza lettori e critici. Molti accolgono il libro con scetticismo, altri reagiscono rabbiosamente:
Pasolini "un pamphlet reazionario"
Fortini "miserabile snobismo"
Raboni "Il vero Montale è l'altro"
Dopo Satura, la cui grandezza la capiamo solo ora, il nostro canone letterario cambia.
In Satura sono cadute molte illusioni, la poesia è meno "ispirata" sembra scabra.L'alluvione ha portato via tutto, compresi gli abbellimenti che al di là del fastidio di Montale verso l'eloquenza abbellivano ancora le raccolte precedenti
Sono poesie degli anni 60, gli anni che segnano il cambiamento più radicale della storia del Paese.
Nemmeno il Ventennio aveva inciso tanto profondamente sul nostro costume quanto il boom economico e la rivoluzione dei mass media.
L'Italia contadina non c'era più, ma la nuova società, che aveva spazzato via come un fiume la lordura dell'Italia fascista, aveva lasciato un nuovo fango non meno maleodorante
Montale nutre forte dissenso per la cultura di massa e sulla mercificazione dell’arte, che producono, a parer suo, alienazione e mancanza di valori. A causa dei mass-media si andrà sempre più verso una progressiva perdita di libertà e una crescita della passività dell’uomo, incapace poi di autentici rapporti umani.
Che cosa resta allora?
resta la Mosca, la donna vissuta sempre in secondo piano che diventa dedicatario della raccolta e una malcelata segreta speranza.
OGGI E' DI MODA
Ogni giorno c'è una rivoluzione
di stagioni, di popoli, di idee.
Sine die è rimandata ogni decisione.
Nulla è più stabile, se non qualche canzone
ripetuta sotto tutte le bandiere.
Quanto si salverà, da questo nubifragio,
non si sa. Forse dopo tanto spreco
anche la parola finirà in un botro.
A noi rimane la speranza che qualche
anacoreta distilli resine dorate
dai tronchi marcescenti del sapere.
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