Passa ai contenuti principali

La città 2 - Fattori di localizzazione



Quando cerchiamo di capire perché una città sia sorta in un determinato luogo ci occupiamo dei cosiddetti fattori di localizzazione. Ce ne sono di due tipi: fattori fisici e fattori umani.

I primi ci dicono quali opportunità (fattori positivi) e quali condizionamenti (fattori negativi) hanno favorito la nascita e lo sviluppo dell'insediamento urbano.
I secondi, che riguardano la cultura, le tecnologie, il tipo di economia (la possibilità di sfruttare una risorsa presente in un nuovo territorio), la politica (la necessità di presidiare un confine o di rafforzare l’autorità costituita), l'evoluzione demografica (migrazioni o esplosioni demografiche possono generare nuovi nuclei insediativi). Essi possono essere studiati solo con un'attenta analisi storica. Noi, come primo esercizio, possiamo confrontare i fattori di localizzazione per Priene e per Camberra.

<Esercizio 1: avete 5' per copiare la tabella sul quaderno e compilarvela.>
  • opportunità          _______________________     __________________________________
  • condizionamenti   _______________________     __________________________________
  • cultura                 _______________________     __________________________________
  • tecnologie            _______________________     __________________________________
  • tipo di economia  _______________________     __________________________________

<Esercizio 2: anticamente molti aspetti venivano considerati al momento di fondare un nuovo centro abitato: la possibilità di difendersi dai nemici, la disponibilità di acqua abbondante, la vicinanza di aree fertili per l’agricoltura, un clima favorevole. Quali fattori naturali di localizzazione
hanno portato alla fondazione del vostro paese/città?  compilate una tabella analoga a quella dell'esercizio 1>

Commenti

Post popolari in questo blog

Cori descrittivi di stati d’animo di Didone, Giuseppe Ungaretti

Da lechat93.wordpress.com [...] un suggestivo viaggio alla scoperta di Giuseppe Ungaretti, quello più complesso e allegorico. Le sue parole dicono sempre di più di quel che sembra, chiaro, l’avevamo capito, ma che potesse arrivare a tanto non l’avrei mai immaginato. Classicità e modernismo, Virgilio e Leopardi, Tasso e Freud.. Che dire..ce ne sarebbero di cose da dire. Forse un giorno (magari a luglio) metterò insieme gli appunti di oggi perché ne vale davvero la pena! Per il momento non posso far altro che riportare le parole di Ungaretti che nascondono così tanti significati e, ancora una volta, essere felice. Perché sarà sciocco ma queste cose mi fanno sentire viva, privilegiata, fortunata e estremamente felice. * dimenticavo.. ecco come Ungaretti parla della sua opera: “Sono 19 cori che vogliono descrivere drammaticamente il distacco  degli ultimi barlumi di giovinezza da una persona, oppure da una  civiltà, poiché anche le civiltà nascono, crescono, declinano e  muoiono. Qu

La bottega dello storico: l'incoronazione di Carlo Magno

Lo Storico è lo scienziato che si occupa  di scrivere la storia degli avvenimenti che hanno coinvolto l’umanità. Come fa? Come lavora uno storico? Innanzitutto va chiarito che lo storico scrive la sua interpretazione dei fatti basandosi sulle fonti storiche. Il procedimento si articola in cinque fasi: Si ricercano le fonti   Si analizzano le fonti e si stabilisce se sono vere o false  Si catalogano documenti e reperti, si determina la loro provenienza e se ne propone una datazione.  Si confrontano le fonti  Si collocano i fatti in ordine cronologico e se ne propone un'interpretazione. raccontano. 25/12/800: L'incoronazione di Carlo Magno, un confronto tra le fonti  a cura di Camilla Galeazzi e Kevin Paoltroni L’evento dell’incoronazione è ampiamente documentato, ma sul modo in cui questa avvenne le fonti presentano per ognuna sfumature e particolarità di notevole interesse. Dell’incoronazione imperiale possediamo sei diversi resoconti. Quattro di

Lezione V: Primi documenti e primi testi in volgare

https://www.raiplay.it/video/2017/03/Il-tempo-e-la-Storia---La-nascita-della-lingua-italiana-del-13032017-a63a8cc8-b540-4a85-876d-d26a4d23afd7.html Tra latino e italiano: i primi documenti in volgare  (da  Luzappy.eu  e altri) La frantumazione politica dell’Impero romano non distrusse la cultura lati­na, intesa qui come lingua quotidiana; aggiunse invece elementi nuovi, per trasformare sempre più, nonostante la volontà frenante della scuola e dei grammatici, il sistema linguistico. Anche i Longobardi furono veicolo di novità, fin quando nel 774 Carlo Magno li sconfisse, per poi rifondare l’impero, volendo ricom­porre l’unità politica, religiosa, culturale (e, perciò, linguistica). Ma una lingua non si impone; il popolo, disperso nelle campagne dei feudatari o accolto nelle corti, continuò a sentire sempre più incomprensibile il latino, che proprio per la riforma carolingia, diventava «altra lingua» rispetto a quella parlata dalle masse ed ormai era soltanto la lingua ufficiale